La lince sulle Alpi

Distribuzione sull'arco alpino e in Regione Piemomte

Lince fototrappolata in VCO | © SCALP

Attualmente (marzo 2019) in Regione Piemonte la presenza del felino non è documentata con certezza.

Distribuzione e dimensione della popolazione alpina di lince

La popolazione alpina di lince occupa principalmente le Alpi svizzere e slovene, secondariamente quelle francesi e più raramente l’Italia, la Germania e l’Austria. L’areale occupato è di circa 40.000 kmq, e si stimano circa 120-150 linci (Molinari-Jobin 2007). La popolazione alpina rimane stabile in due diversi nuclei isolati in Svizzera e Slovenia che non si sono espansi negli ultimi 10 anni nonostante la presenza di habitat idoneo non ancora occupato nelle Alpi. Inoltre la presenza è notevolmente frammentata in Francia ed occasionale in alcune aree alpine italiane (Trentino, Bellunese e Piemonte). La grandezza dell’areale totale in confronto alla piccola popolazione stimata dimostra la grande frammentazione della popolazione e la necessità di dati migliori per interpretare le segnalazioni raccolte. Nessuno dei nuclei presenti sulle Alpi può essere considerato vitale, dove per vitale si intende un numero di linci che metta la popolazione al sicuro dalle probabilità di estinzione dovute a cause genetiche, stocasticità demografica e degli habitat, ed inoltre la diffusione della lince sembra essere estremamente lenta sul territorio alpino. L'estensione dei territori misurati in Svizzera corrispondono a 45-197 kmq per le femmine e 71-450 kmq per i maschi (100% poligono convesso; Haller and Breitenmoser 1986). In Svizzera la densità di linci adulte varia tra 0.9-1.4 individui/100 kmq. In Piemonte osservazioni sui territori a confine con la Svizzera richiedono conferme, ed attualmente la presenza della lince non è stata ancora documentata con certezza in forma stabile.

La conservazione della lince sulle Alpi

Nel 2000 lo Standing Committee della Convenzione di Berna ha approvato l’Action plan per la Conservazione della Lince Eurasiatica in Europa (Breitenmoser et al. 1997), con lo scopo di promuovere attività di conservazione su scala regionale, nazionale ed internazionale. L’action plan sottolinea l’importanza di considerare le diverse popolazioni di lince come unità gestionali fondamentali. Queste popolazioni, tra cui quella alpina, si distribuiscono generalmente su diverse nazioni. E’ quindi fondamentale la cooperazione internazionale per sviluppare strategie volte alla conservazione della specie, come suggerisce il “Pan-Alpine Conservation Strategy for the Lynx" (Molinari-Jobin et al. 2003), dato che nessuna nazione alpina è grande abbastanza per ospitare una popolazione vitale di lince da sola. Favorire la ricolonizzazione dell'areale naturale alpino della specie, in particolare attraverso l’informazione e la sensibilizzazione delle popolazioni locali, la coesistenza con la zootecnia e il miglioramento della gestione venatoria degli ungulati, in modo da consentire la permanenza di adeguate risorse trofiche nel tempo e nello spazio, è uno degli obiettivi fondamentali per la conservazione della specie. Lo “SCALP (Status and Conservation of the Alpine Link Population) fornisce regolarmente informazioni aggiornate sullo Status della Conservazione della lince a livello alpino, fondamentali per gestire la specie e migliorarne la sua conservazione a lungo termine.

Report monitoraggio alpino della lince a cura dello SCALP