Cani da protezione

L'animale deve essere allevato fin da piccolo nel gregge

Cane da protezione con il suo gregge all'interno della recinzione | G. Gristiani

Numerose esperienze condotte sia in Italia che all’estero dimostrano l’utilità dei cani da guardiania come misura di prevenzione per i danni da predatori a condizione che i cani siano correttamente addestrati e socializzati con gli ovi-caprini fin da cuccioli e siano in numero proporzionato alle caratteristiche del gregge. Il numero di cani necessario per proteggere efficacemente un gregge varia a seconda del numero di capi presenti, dell’ampiezza e della tipologia dell’area di pascolo e della pressione predatoria. Che cosa è un cane da guardiania? Il cane da protezione presenta caratteristiche comportamentali totalmente differenti rispetto al cane da condotta (i cosiddetti cani da pastore). I cani da conduzione non vivono permanentemente con il gregge e per svolgere la loro mansione (raggruppare e condurre il bestiame) utilizzano un istinto predatorio incompleto. Tali cani lavorano su comando verbale e gestuale del proprietario; le razze da conduzione sono state selezionate proprio per la loro capacità di ubbidire all’uomo. I cani da guardiania, invece, vivono permanentemente con il gregge e non presentano affatto comportamento predatorio nei confronti delle pecore, comportandosi con il bestiame come se fosse della loro stessa specie. Le razze di cani da protezione sono state storicamente selezionate per reagire in maniera autonoma durante il lavoro di guardiano: di conseguenza sono cani indipendenti, testardi e con poca propensione ad ubbidire a comandi. Sebbene il comportamento di protezione nelle razze da difesa del gregge sia essenzialmente istintivo, è necessaria un’adeguata fase di integrazione e socializzazione con il gregge, altrimenti questi cani non svolgono convenientemente la loro funzione e addirittura possono rivelarsi dannosi trasformandosi essi stessi in predatori di bestiame. La formazione di un cane da guardiania non è semplice, dal momento che implica la socializzazione dei cuccioli con le pecore sotto una continua supervisione per correggere in maniera tempestiva comportamenti non idonei del cane. Le razze di cani da guardiania utilizzati sulle Alpi sono i pastori maremmani o abruzzesi, e i pastori dei pirenei. È importante mantenere pura la razza, evitando quindi che i cani da protezione si incrocino con cani di altre razze o meticci; se i cani da inserire appartengono a razze selezionate per la loro funzione di protezione del gregge vi sono maggiori garanzie di successo. Metodo d’inserimento nel gregge Il cane deve essere collocato nel gregge da cucciolo, affinché sviluppi un attaccamento sociale verso le pecore e/o capre (il periodo critico per la socializzazione nei cani è tra le 3 e le 12 settimane d’età). L’età ideale di inserimento nel gregge corrisponde alle otto settimane: a questa età il cucciolo ha già avuto modo di formare una relazione sociale con gli altri cani, fondamentale affinché sappia comportarsi correttamente di fronte a un predatore, ed ha ancora il tempo per creare un legame sociale con le pecore. Il cane da protezione si comporterà così con il gregge come se fossero parenti o come fossero cani dello stesso branco. I punti chiave per avere un cane da guardiania Scegliere una razza che sia adatta ed acquistare il cane da un allevatore fidato. Inserire i cuccioli con le pecore dall’età di otto settimane, riducendo i contatti con l’uomo (punto molto importante) e con gli altri cani. Controllare come procede l’inserimento del cane e correggere i comportamenti indesiderati (ad esempio intervenire repentinamente su cuccioli che giocano o infastidiscono in modo eccessivo gli animali). Rinforzare positivamente il cane a rimanere nel gregge o nelle immediate vicinanze. Controllare la salute del cane: un buon cane da guardiania - adulto e ben inserito nel gregge - non è facilmente sostituibile, perciò è importante prestare attenzione alla salute del cane assicurandogli una adeguata assistenza veterinaria. Gestire il bestiame considerando l’età e l’esperienza del cane (per esempio utilizzando zone di pascolo poco ampie fino a che il cane è giovane ed inesperto). Essere pazienti: ricordare che il cane da guardiania può impiegare due o più anni per raggiungere la maturità. È necessario inoltre che il proprietario insegni al cane ad obbedire ad alcuni comandi basilari, quali “no” e “vieni” e che sia in grado di manipolarlo: non è infatti auspicabile che un cane di grossa mole sia completamente indipendente, senza controllo alcuno da parte del proprietario. Comportamento del cane verso persone estranee Il cane da protezione è stato selezionato per reagire attivamente ad ogni evento non conforme ad una situazione di normalità come appunto un attacco da parte di un predatore, ma anche la presenza di un intruso e/o del suo cane. Non appena avverte il pericolo, il cane da difesa si interpone tra il gregge e l’intruso, cominciando ad abbaiare. Se l’avvicinamento prosegue, abbaia sempre più vigorosamente. Quando ci si allontana con calma dal bestiame, torna tranquillamente a sdraiarsi tra gli animali. L’azione di dissuasione cessa nel momento in cui capisce che il bestiame non corre più alcun pericolo. Il rischio di essere aggrediti si corre solo se si arriva a distanza brevissima dal bestiame o se si agisce in maniera provocatoria.