Il lupo visto da vicino

Canis lupus sotto la lente d'ingrandimento

Pelo La sua colorazione è molto variabile sia a livello sottospecifico che individuale. Le colorazioni del pelo variano dal bianco a diverse tonalità di ocra, grigio, nero o marrone. Il mantello del selvatico in Italia è principalmente di colore grigio-fulvo, con tonalità che, durante i mesi estivi, tendono al marrone rossiccio. Le parti nere sono localizzate nella regione dorsale, sulla punta della coda e delle orecchie, mentre le zone ventrali, addominali e la mascherina facciale appaiono più chiare. Il mantello è costituito da due strati: un sotto pelo di colore più chiaro ed uno strato più esterno con pelo più lungo, detto “di guardia”, che protegge l’animale dall’umidità. Questi due strati assicurano un’elevata coibenza termica, permettendogli così di fronteggiare al meglio una vasta gamma di temperature. La muta avviene una volta l’anno con crescita del folto manto invernale già durante i primi mesi autunnali e perdita dei peli durante il periodo primaverile.

Zampe Il lupo è digitigrado. Le sue impronte sono simili a quelle di un grosso cane da cui è difficile la distinzione. Spesso nelle zampe anteriori i due cuscinetti plantari centrali sono uniti (vedi fotografia), ma questo è raramente individuabile in un’impronta. La temperatura dei cuscinetti plantari è regolata indipendentemente dal resto del corpo, al fine di poterli mantenere al di sopra del punto di congelamento quando vengono a contatto con neve e ghiaccio.

Cranio Il cranio del lupo è largo e allungato. Il lupo trascorre circa un terzo della sua vita in cerca di cibo. È un compito per il quale è stato selezionato e per cui è ben equipaggiato. I possenti muscoli delle mascelle, i masseteri, conferiscono al lupo la capacità di esercitare una pressione tale da trattenere prede anche di grosse dimensioni. Tale capacità è ulteriormente rafforzata dalla sua dentatura: i suoi 42 denti e la masticazione di tipo tagliente, resa possibile dai denti ferini, sono responsabili della lacerazione di grossi pezzi di carne e tendini.

Vista Di tutti i sensi del lupo, quello della vista è senz’altro il più carente. Nonostante sia impossibile stabilire quale sia il grado di precisione con cui un lupo fissi un oggetto, sembra accertato che la sua vista, al di là di una breve distanza, sia debole. La sua miopia è dovuta alla mancanza della fovea centralis, piccola depressione situata dietro la retina che permette una messa a fuoco ottimale. Ciononostante, l'animale è in grado di distinguere forme e movimenti anche sulle grandi distanze, essendo in questo facilitato dalla sua precisa visione periferica. La visione notturna è migliore e più precisa rispetto a quella diurna.

Udito Il lupo è dotato di un udito sopraffino. Le grandi orecchie captano numerosi suoni e, muovendosi come radar, localizzano la loro sorgente fino a una distanza di 10 km. I lupi sentono entro il campo uditivo di pipistrelli e delfini anche se il motivo per cui utilizzano le informazioni ad alta frequenza (26 kHz) rimane sconosciuto. La localizzazione di piccole prede sotto la neve potrebbe essere facilitata dalla capacità di rilevare suoni acuti.

Olfatto L’olfatto è probabilmente il senso più importante e più spiccato del lupo. La sua importanza risiede non solo nella capacità di localizzare le prede, di cui possono percepire la presenza a 3 o 4 km di distanza; l’olfatto gioca un ruolo importante anche nella comunicazione intraspecifica: l’emissione di marchi odorosi (come feci od urina) costituisce il meccanismo principale attraverso il quale i lupi delimitano il loro territorio.