Alimentazione e caccia

Le prede preferite sono gli ungulati selvatici

Lupo in natura su resti di camoscio | G. Cristiani/Archivio APAM

Alimentazione

Il lupo è un predatore generalista, ovvero non seleziona una sola specie, ma caccia quello che trova a disposizione nell'ambiente. Le sue prede d’elezione si riscontrano tra gli ungulati selvatici quali cervi, caprioli, daini, mufloni e cinghiali, sebbene in estate non disdegnino il bestiame domestico incustodito. Gli individui più vulnerabili agli attacchi sferrati dai lupi sono in genere quelli più giovani, vecchi o malati in quanto meno esperti o abili nello sfuggire al predatore.
Lo studio dell'ecologia alimentare, basato sull'analisi di oltre 10.000 escrementi raccolti dal 1999 al 2011, ha messo in evidenza come gli ungulati selvatici costituiscano la parte preponderante della dieta del lupo sulle Alpi, mentre gli ungulati domestici assumono un'importanza modesta; altrettanto trascurabile è risultato il peso dei mammiferi di piccole dimensioni (marmotta, lepre, piccoli roditori).
Gli ungulati selvatici rappresentano più del 90% delle ricorrenze della dieta del lupo. Tra questi, le specie predate con maggiore frequenza in tutti i territori sono il capriolo e il camoscio; l'utilizzo del cervo e del cinghiale è localmente importante (rispettivamente in Valle di Susa e nelle valli Pesio e Casotto). Tra gli ungulati domestici, la quasi totalità dei casi riscontrata è rappresentata da ovini e caprini.
Il confronto dell'utilizzo delle varie categorie alimentari nel corso delle stagioni invernali permette di evidenziare le possibili variazioni zonali nell'uso di alcune prede da parte del lupo.

Per approfondire:
→ 1999-2010 dati progetto lupo fra-eli → Tesi di Laurea di Matteo Rizzuto: Interazioni preda-predatore: ecologia alimentare del lupo (C.lupus) e comportamento anti-predatorio del Camoscio (R. rupicapra) nelle Alpi Marittime
→ Tesi di Laurea di Daniele Regine: Ecologia alimentare del lupo in sistemi multi-preda: tre anni di studio sulle Alpi Occidentali
→ Tesi di Laurea di Carla Ciampichini: Ecologia alimentare del lupo nelle Alpi Liguri-Marittime

È stato stimato che il fabbisogno giornaliero di carne varia dai 3 ai 5 kg accompagnata dall'assunzione di grandi quantità di acqua per prevenire un’eccessivo accumulo di urea dovuto alla dieta carnivora. Il fabbisogno alimentare aumenta durante il periodo riproduttivo. I lupi possono sopravvivere digiuni per più giorni e mangiare poi fino a 10 kg di carne in una volta sola (da cui la proverbiale "fame da lupo").

Tecniche di caccia

Il lupo è un predatore all'apice della catena alimentare. La vita in branco permette al lupo di cacciare anche prede di notevoli dimensioni, che altrimenti sarebbero impossibili da predare. Nella caccia viene esaltata la cooperazione e la coordinazione all'interno del branco. Generalmente sono gli individui dominanti a dare inizio ad una battuta di caccia, lanciandosi all'inseguimento della preda, ma anche gli altri individui del branco vi partecipano cercando di limitare e condizionare la fuga della preda per facilitare la sua cattura.
Le potenziali prede vengono localizzate grazie ai sensi molto sviluppati che i lupi utilizzano per elaborare le informazioni: l’odorato e la capacità di leggere le tracce. Sfruttando la loro resistenza e velocità nella corsa, i lupi inseguono la loro preda fino a sfiancarla. Una volta avvicinata la preda, il lupo la atterra con morsi ai quarti posteriori o ai fianchi, per poi ucciderla con un morso alla gola.
I lupi cacciano col favore del vento e sfruttano la profonda conoscenza del loro territorio, utilizzando scorciatoie per risparmiare energie e facilitare gli agguati.
Nonostante le raffinate tecniche di caccia, non bisogna credere che ogni inseguimento si concluda con la cattura della preda. Al contrario, studi condotti in Nord-America, hanno dimostrato che il successo degli attacchi si aggira solamente intorno al 10%.