Ispezioni, bonifiche e comunicazione

Nucleo Cinofilo Antiveleno

Ispezioni, bonifiche e comunicazione

Dalla collaborazione fra Enti e Istituzioni, una squadra di cani e conduttori per il contrasto all'uso del veleno.

Le Unità Cinofile Antiveleno (quasi) al completo | Archivio LIFE WolfAls EU

L'avvelenamento è una delle principali cause di morte dei grandi carnivori: è una pratica dannosa per l'ambiente e pericolosa per le persone.

Il veleno non sceglie le sue vittime: quando entra nella catena alimentare uccide sia gli animali che si nutrono direttamente delle esche, ma anche quelli che ne consumano le carcasse. Senza contare che alcune sostanze sono talmente potenti da risultare tossiche addirittura per contatto o inalazione e in grado di contaminare le falde acquifere: un’esca diventa così pericolosa anche le persone.

Illegale e immorale, l’impiego di bocconi avvelenati per “sbarazzarsi” degli animali indesiderati è una pratica barbara e rozza: era già inaccettabile un tempo, quando non si conoscevano i danni reali causati dal veleno – non è assolutamente più tollerabile oggi, che l’impatto delle sostanze tossiche sugli animali, sull’ambiente e, potenzialmente, sulle persone è ormai noto e dimostrato.

Per saperne di più

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In caso di ritrovamento di un boccone o carcassa sospetti, chiama il 112.
Avverti il Comando Carabinieri Forestali di zona, ASL locale, Sindaco.

E se sospetto che il mio cane sia stato avvelenato?

Dopo aver contattato il veterinario, è utile evitare ogni stress all’animale, tenerlo tranquillo, lasciarlo respirare agevolmente, collocarlo in un posto al riparo dal sole, mettergli a disposizione dell’acqua e consentirgli di bere spontaneamente. Se si ha la certezza che abbia ingerito una sostanza tossica, si può cercare di far vomitare l’animale. In caso di episodi convulsivi, fare in modo che non possa farsi male a causa di movimenti incontrollati, cadute, ferite accidentali o che, involontariamente, possa ferire chi gli sta vicino.
Bisogna evitare i rumori improvvisi, che possono scatenare un nuovo attacco e tenere l’animale al buio. Se ci sono residui di esche avvelenate in bocca da rimuovere, è raccomandato l’uso dei guanti per evitare di rimanere a propria volta intossicati. Alcuni veleni alterano la funzionalità del centro nervoso della termoregolazione, per cui l’organismo può diventare molto freddo oppure caldissimo (oltre i 42°C). Nella prima evenienza tenete l’animale coperto (ma non troppo), nel secondo caso invece bagnatelo, sulla fronte e sul torace.

Se nonostante le cure il nostro animale domestico muore e sospettiamo che abbia ingerito un’esca avvelenata è essenziale effettuare gli approfondimenti per definire la reale causa di morte. In questo caso bisogna contattare il Servizio Veterinario locale o il veterinario di fiducia che ci indirizzeranno sull’iter da seguire.

Perché è importante fare chiarezza? Una conferma della diagnosi di avvelenamento, permette l’intervento delle Unità Cinofile Antiveleno per la bonifica del territorio ed è il primo passo per avviare le indagini a carico dei responsabili dell’avvelenamento. Inoltre si potrà procedere alla segnalazione del sito per evitare che altri animali cadano vittime dello stesso evento di avvelenamento.

Nell'ambito del Progetto LIFE WolfAlps è stato formato il primo nucleo della Squadra Cinofila Antiveleno delle Alpi Occidentali: un gruppo di cani e conduttori in grado di individuare esche e carcasse avvelenate, bonificando aree in ambienti naturali e spazi urbani. Con il progetto LIFE WolfAlps EU sono state istituite in totale 7 nuove Unità Cinofile Antiveleno, di cui 6 sul territorio alpino italiano e appenino ligure-piemontese, e 1 in Austria. Per approfondimenti clicca QUI.


Già al termine del primo progetto LIFE, con D.D. n. 36 del 7 febbraio 2019, la Regione Piemonte ha riconosciuto il Nucleo Cinofilo Antiveleno come articolazione del Centro Grandi Carnivori.

Attualmente la composizione delle Unità Cinofile Antiveleno operanti sul territorio della Regione Piemonte relativamente ai soggetti dipendenti degli Enti di gestione regionali delle aree protette piemontesi e dell'Arma dei Carabinieri è la seguente:

Simone Peraldo | Arma dei Carabinieri-Forestale - conduttore del cane Puma;
Carlo Geymonat | Aree Protette Po Piemontese - conduttore del cane Myrtille;
Mattia Colombo | Aree Protette Alpi Marittime - conduttore del cane Argo;
Gian Abele Bonicelli | Aree Protette Alpi Cozie - conduttore del cane Luna.
Lorenzo Brino | Aree Protette Alpi Cozie - conduttore del cane Maya.

Ultimo aggiornamento: 03/02/2025

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