Habitat e distribuzione

Una specie selvatica in espansione a livello mondiale, europeo e alpino

Esemplare nell'area faunistica "Uomini e Lupi" | M. Giordano/Archivio APAM

La distribuzione del lupo nel mondo e in Europa
Fino a cento anni fa, il lupo era tra i mammiferi a più ampia distribuzione mondiale: è infatti un animale estremamente adattabile alle varie condizioni ecologiche: a eccezione delle foreste tropicali e dei deserti, potrebbe potenzialmente vivere nella maggior parte degli ambienti vitali. Nel nostro paese il lupo predilige le zone montane densamente boscate, relativamente ricche di siti rifugio e di prede e con scarsa presenza antropica. I principali fattori che limitano la sua distribuzione sono la persecuzione da parte dell’uomo, la disponibilità delle prede l'alterazione e frammentazione degli habitat naturali. Sono state proprio la caccia e la distruzione degli habitat a causare un drastico declino numerico della specie a livello mondiale, europeo, italiano e alpino.

Sull'orlo dell'estinzione In Italia il lupo non è mai scomparso completamente. Nel secolo scorso era presente su tutta la penisola, con l'eccezione della Sardegna. Negli anni '20 e '40 venne sterminato rispettivamente sulle Alpi e in Sicilia. Nel ventennio che seguì il secondo conflitto mondiale, la specie subì un’ulteriore drastica riduzione, cosicché negli anni '70 la distribuzione del lupo risultava limitata a pochi remoti comprensori montani dell’Appennino centro-meridionale, dall'Aspromonte al Lazio-bassa Toscana.

Ripresa Dagli anni ‘70 in avanti si è assistito a una lenta ripresa, dovuta a diversi fattori di natura ecologica e sociale. Un ruolo importante nel recupero della specie lo hanno avuto l’elevata plasticità ecologica del lupo, capace di sopravvivere adattandosi a nutrirsi di ogni fonte di cibo disponibile, la sua alta capacità di dispersione e la capacità di muoversi anche in habitat sfavorevoli.
Il progressivo spopolamento di ampie zone rurali e della maggior parte delle valli alpine durante il secondo dopoguerra ha inoltre portato all’abbandono di ettari di colline e montagne, alla base della rinaturalizzazione di molte aree, che sono state rioccupate dagli ungulati selvatici. Queste stesse aree hanno costituito un habitat favorevole anche per i lupi.

Protezione
Di fondamentale importanza, infine, sono state alcune leggi di protezione sia nazionali che internazionali che dagli anni ’70 considerano il lupo una specie non cacciabile e ad alto interesse di conservazione. Nel 1971 un Decreto Ministeriale reso poi definitivo nel 1976 ha cancellato il lupo dall’elenco delle specie nocive, vietandone la caccia e proibendo l’uso dei bocconi avvelenati. Al Decreto hanno fatto seguito la legge 157/92, e a livello europeo la Convenzione di Berna del 1979, dove il lupo è stato inserito nell’Allegato II “Specie strettamente protette” e la Direttiva Habitat 92/43 che, nell’Allegato D considera il lupo come “Specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. Infine il lupo è indicato nell’Appendice II “Specie potenzialmente minacciata” dalla Convenzione di Washington (CITES) del 1973 sul commercio internazionale di specie animali e vegetali in via di estinzione.

Ritorno
La popolazione di lupo in Italia è così aumentata dai 100 individui sopravvissuti negli anni ‘70 a circa 220 esemplari stimati nel 1983, fino ad arrivare stima di circa 600 lupi in Italia nel 2003, circa 800 nel 2013 e circa 1500-2000 nel 2017, e pari a 3.307 individui (forchetta di errore = 2.945 - 3.608) secondo il monitoraggio su scala nazionale 2020/2021. L’areale di distribuzione della specie si è espanso verso nord, andando a coprire l’intero settore appenninico e giungendo alla formazione, nei primi anni ‘90, di nuovi branchi nelle Alpi Occidentali. L'abbondanza dei lupi stimata sulle tutte le regioni italiane alpine durante l'inverno 2020-2021 è stata stimata (con un intervallo di credibilità al 95%) di 946 individui (forchetta di errore = 822-1099).

Wolf Alpine Group

Gruppo tecnico internazionale dei maggiori esperti nel monitoraggio e gestione del lupo sulle Alpi.